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22/07/2021

SEO pillole e aggiornamenti dell'algoritmo di Google: Google Page Experience Update

Ecco come la Search Engine Optimization può aiutarci a scalare le posizioni su Google e ottenere un ranking più elevato per il nostro sito web.

La SEO è l’insieme di tutti i processi utili a migliorare il posizionamento organico di un sito web sui motori di ricerca, dove per organico si intende senza dover ricorrere a campagne a pagamento come ad esempio le campagne di Google Ads.

In pratica chi ha eseguito un’ottima azione di SEO nel proprio sito web dovrebbe poco a poco scalare posizioni verso l’alto nella SERP (elenco dei risultati) del motore di ricerca, avendo quindi più possibilità di generare traffico a costo zero e conversioni utili per il proprio business.

Leggi anche: Guida: Come migliorare la SEO del proprio sito web?

La SEO è composta da più fattori, alcuni di questi sono di tipo SEO-on page, mentre altri sono di tipo SEO-off page

SEO on-page e tecnica

Contenuto

Content is the King – Bill Gates”

Per quanto riguarda la SEO moderna, sono i contenuti a farla da padrona dato che i motori di ricerca più evoluti, come ad esempio Google, riescono a leggere ed esaminare i contenuti testuali presenti nelle pagine di un sito web.
Non solo, questi motori di ricerca sono addirittura in grado di capire quanto pertinenti siano i nostri testi rispetto alle query (richieste fatte sulla barra di ricerca) fatte dall’utente e in base al punteggio che i nostri contenuti ottengono verremo poi posizionati più in alto o più in basso tra i risultati di ricerca offerti.

È opportuno quindi fare dell’ottimo Copywriting SEO (scrittura di contenuti originali tenendo conto delle regole SEO per la scrittura) assicurandosi di individuare le giuste keywords (parole chiave, le parole con le quale un utente può cercarci sul web, es: Hotel economico a Venezia) per fare in modo che ciò che si scrive sia pertinente con il proprio pubblico attuale e potenziale, così da essere poi trovati tramite le ricerche che questi ultimi potrebbero effettuare nei motori di ricerca.

HTML

I codici di markup HTML sono il linguaggio fondamentale del web e proprio per questo motivo hanno un grandissimo impatto sulla SEO.
È importante stare al passo con le regole date dal W3C (World Wide Web Consortium) e rispettare la corretta semantica del codice.

Perché questo sia possibile è bene affidarsi sempre a professionisti qualificati.

Sicurezza e Performance

La sicurezza, la velocità e la capacità di un sito web di adattarsi ad ogni dispositivo sono tre importanti elementi che influenzano il ranking del sito web.

Chi è proprietario o gestisce un sito web dovrebbe porsi alcune importanti domande:

  1. Il sito si carica in modo veloce?
  2. Dispone del protocollo di sicurezza HTTPS?
  3. Gli URL sono corti e contengono le corrette keywords?
  4. Si presentano fenomeni di Cloaking*?

* Il Cloacking è una tecnica informatica per la quale il motore di ricerca vede dei contenuti diversi rispetto a quelli che vedono le persone quando ci navigano, questo sistema può per un breve periodo migliorare il proprio posizionamento organico ma può soprattutto far bannare un sito web dagli indici di ricerca perché considerato non affidabile.

Sviluppare un sito web che risponda correttamente a queste domande garantisce un ranking migliore. Google infatti è molto attento a questi aspetti che spesso vengono trascurati per lasciare spazio soltanto alla creatività e al design del sito.

UX - User Experience

La User Experience esprime il grado di aderenza soggettiva tra aspettative e soddisfazione nell’interazione con un sito internet.

Lo scopo della User Experience è di garantire all'utente un'esperienza memorabile prima, durante e dopo l'utilizzo di una specifica piattaforma.

Da metà giugno 2021 Google ha introdotto un importante cambiamento dell'algoritmo, denominato Google Page Experience Update. Tale aggiornamento garantisce un ranking maggiore ai siti web con una migliore UX e penalizzerà i siti con una UX peggiore.

Per misurare la UX Google valuta 3 nuovi elementi che, insieme ad altri già noti, diventeranno fattori di ranking SEO per decidere quale sito apparirà prima o dopo sul motore di ricerca.

Il nuovo algoritmo di Google terrà in considerazione:

  1. il Largest Contentful Paint (LCP), che consente di misurare le prestazioni di caricamento dell’elemento di contenuto visibile più grande all’interno della pagina, non appena un utente ci atterra;
  2. il First Input Delay (FID), che misura il tempo che intercorre tra la prima volta in cui un utente interagisce con una pagina e il momento in cui il browser è effettivamente in grado di rispondere;
  3. il Cumulative Layout Shift (CLS), che misura la stabilità visiva di una pagina.

Con questo aggiornamento Google ha deciso di porre più attenzione sull'utente al fine di garantire la migliore esperienza di navigazione possibile.

Spesso accade infatti che, nonostante alcuni siti web siano ricchi di contenuti interessanti, vengano abbandonati in tempi brevi perché l'esperienza di navigazione non corrisponde alle aspettative desiderate.

Questo fa capire che la progettazione e lo sviluppo di siti web deve considerare sempre più tutte le esigenze dell'visitatore finale.

SEO off-page

Backlink

Negli anni ‘90 i due fondatori di Google decisero che un link ricevuto da un sito esterno valesse come un voto positivo al sito di atterraggio, in quanto questo certificava che i contenuti proposti da quest’ultimo fossero affidabili.

Anche se in forma leggermente minore, il numero di Back Link (link ricevuti da altri siti) hanno ancora un certo peso per l’ottimizzazione organica per i motori di ricerca.
Ovviamente non tutti i siti hanno lo stesso peso, alcuni possono addirittura penalizzarci se non pertinenti e dediti esclusivamente a guadagnare facendo link in uscita ad altri siti.
È quindi buona norma ottenere Back Link solo da siti affidabili e pertinenti al nostro, facendo così del buon Link Building.

Il totale dei Back Link che riceviamo, tenendo conto dell’affidabilità dei siti di provenienza, determina, tramite poi una serie di calcoli effettuati da un algoritmo di Google, il Page Rank di un sito web.

Trust

Il trust, meglio conosciuto anche come TrustRank, consiste nell'analisi dei link di un sito per distinguere le pagine web utili dallo spam. Si tratta di una metrica volta ad analizzare l'affidabilità di un sito web.

Per capirei il livello di trust del nostro sito web è possibile condurre una semplice analisi "umana" rispondendo a tre semplici domande:

  1. I contenuti del nostro sito sono pertinenti rispetto alle query degli utenti nei motori di ricerca e ai Back Link ricevuti?
  2. Il nostro sito è online da molto tempo?
  3. L’identità del nostro sito è certificata?

Queste semplici domande forniscono una risposta concreta per determinare i livelli di affidabilità di un sito web. Tanto più il sito web è affidabile e tanto più il ranking cresce.

Social Media

Abbiamo pagine aziendali, collegate al sito web, che hanno successo sui Social Media?
Molti utenti entrano nel nostro sito tramite i Social, leggono i nostri articoli e li condividono?

In conclusione: ci sono molti fattori che determinano un’ottima strategia di SEO, proprio per questo è necessario affidarsi a dei professionisti che conoscano il web dalla radice e che sappiano creare una strategia realista ed efficace.

Non credete a chi vi garantisce di portarvi primi sui motori di ricerca perché questo dipende da troppi fattori, fidatevi invece di chi è disposto a darvi tutta la propria professionalità per migliorare il più possibile la vostra strategia di SEO.

F.A.Q.

Domande frequenti su come ottimizzare il proprio sito web nei motori di ricerca e aumentare il proprio ranking

Link in Javascript

D: È possibile usare Javascript per creare/modificare dei link in modo che siano indicizzabili dai motori di ricerca?

R: , come riportato nel blog ufficiale di Google riguardo le "domande frequenti sull'uso dei Javascript e i link"

Javascript e SEO

D: Posso usare Javascript nel mio sito e avere comunque una buona indicizzazione?

R: , da qualche tempo ormai Google indicizza i siti web utilizzando dei crawler che agiscono come un browser (i crawler sono software che scansionano il web alla ricerca dei contenuti, e nello specifico Google utilizza Chromium per leggere le pagine web) e quindi esegue il Javascript anche quando questo modifica link, testi, immagini o altro. Ad esempio, EveMilano analizza un caso di studio su un sito fatto in AngularJS e la conclusione in termini semplici è che Google indicizza i contenuti generati dinamicamente in Javascript.
La "Guida di base sulla SEO per JavaScript" di Google fornisce i dettagli per il corretto utilizzo di Javascript a fini SEO.

Url statici e dinamici

D: È meglio utilizzare url statici (es. /prodotti/scarpe-uomo/nike-air-nere-1234) oppure url dinamici (es. /prodotti.php?categoria=scarpe-uomo&modello=nike-air&id=1234) in termini di SEO?

R: Entrambi sono validi per la SEO, nel caso di url dinamici è meglio usare delle combinazioni chiave/valore (chiave: "categoria", valore: "scarpe-uomo") che siano facilmente leggibili. Quindi evitare ad esempio ?c=541 oppure ?cat=sc_uo e preferire dei termini più leggibili per l'utente. Il vantaggio principale degli URL statici è che hanno mediamente un CTR (percentuale di clic nella ricerca) più alto rispetto agli URL dinamici.
Tutto questo risulta da un post sul blog ufficiale di Google del 2008: Url dinamici contro url statici

rel="canonical" si usa per identificare la pagina originale e distinguerla rispetto alle pagine "copia", come nel caso di un indice prodotti che mostra identici risultati e contenuti in base ai filtri selezionati. Potrebbe succedere ad esempio che in un sito di abbigliamento i filtri "taglia: L" e "colore: rosso" mostrino lo stesso identico risultato. Decidere quando una pagina è duplicata e qual è la sua versione canonica non è così semplice, soprattutto dal punto di vista tecnico. Come possiamo infatti scegliere in quali casi e con quali parametri dell'URL dobbiamo utilizzare o meno il canonical? Il consiglio è: se i tuoi contenuti sono spesso duplicati perché mostrano sempre gli stessi risultati, dovresti rivedere come vengono mostrati i contenuti, o in alternativa definisci sempre una versione canonica. Se invece ti succede raramente di mostrare contenuti duplicati, evita di usare il tag canonical e lascia decidere al crawler cosa fare. Non creare contenuti duplicati per ingannare i motori di ricerca.

Contenuti duplicati

D: I contenuti duplicati possono penalizzarmi?

R: No, secondo un post del 2008 sul blog ufficiale di Google "Demistificare la penalizzazione per contenuti duplicati", in pratica il motore di ricerca è in grado di rilevare qual è il contenuto più opportuno da mostrare nei risultati di ricerca (SERP) a seconda delle query, le parole chiave ricercate dall'utente. Ovviamente, è meglio evitare di presentare più pagine con contenuto identico e in questo caso utilizzare il tag rel="canonical" quando opportuno. Soprattutto, è sempre meglio evitare di copiare i contenuti da altri siti web (attività di scraping).

Come gestire un sito multilingua con gli attributi rel="canonical", rel="alternate" e hreflang

D: Il mio sito web è in più lingue, come posso migliorare la SEO evitando i contenuti duplicati?

R: Supponiamo il caso di un sito web in inglese, italiano e francese. Stando alle guide di Google su "Gestione dei siti multiregionali e multilingue" e "Informare Google dell'esistenza di versioni localizzate di una pagina":

Il contenuto risulta duplicato quando presentiamo lo stesso testo per lingue diverse, senza tradurlo in più lingue. Potremmo infatti avere il template e la navigazione in lingue diverse, ma titoli e testi tutti in inglese anche quando l'utente naviga nel sito in francese.

Diversamente, il contenuto non è duplicato se traduciamo i testi correttamente in ogni lingua.

  • canonical: decidiamo la versione "canonica" del nostro sito web, cioè cosa preferiamo mostrare agli utenti: se per lingue diverse mostriamo gli stessi testi in inglese, aggiungiamo il tag rel="canonical" in modo che rimandi alla pagina in inglese; se mostriamo testi tradotti in ogni lingua, possiamo anche omettere il tag canonical e lasciar decidere a Google.
    Esempio di HTML:
    <link rel="canonical" href="https://www.webforma.it/en/" />

  • alternate: indichiamo quali sono le versioni alternative: una pagina prodotto in inglese potrebbe avere delle alternative tradotte in italiano e francese.
    Esempio di HTML:
    <link rel="alternate" hreflang="it-IT" href="https://www.webforma.it/it/prodotto/nome-prodotto" />
    <link rel="alternate" hreflang="fr-FR" href="https://www.webforma.it/it/produit/produit-nom" />

Con questi accorgimenti mostriamo al motore di ricerca quali sono le pagine di riferimento e quali le "copie", in modo da indicizzare correttamente le pagine in lingue diverse.

Il sito web non appare sui risultati di ricerca Google

D: Per quale motivo il mio sito web non appare su Google?

R: Probabilmente non è indicizzato. Se è un sito web nuovo pubblicato da poco, potrebbe volerci del tempo. Il consiglio è quello di utilizzare Google Search Console e fare richiesta di indicizzazione almeno della homepage. Se vuoi apparire anche sul motore di ricerca di Microsoft, è consigliato utilizzare Bing Webmaster Tools.

Se invece il tuo sito web è già pubblicato da un po' di tempo, potrebbe esserci qualcosa che blocca l'indicizzazione: un meta tag noindex, un file robots.txt con regole di "disallow", oppure per qualche motivo risulta non raggiungibile dai motori di ricerca (il server risponde correttamente agli IP esterni ed è navigabile da chiunque?)

Molto spesso i siti web fatti in Wordpress vengono pubblicati di default come "non indicizzati" e quindi hanno un meta tag "robots" impostato su "noindex". Questo indica ai motori di ricerca come Google di togliere il sito internet dai risultati di ricerca. A volte questa piccola disattenzione può causare grossi danni.

Link in uscita verso siti esterni: nofollow, noindex, ugc e sponsored

D: Come posso inserire correttamente dei link in uscita verso siti di terze parti, senza che questi vengano associati al mio sito web?

R: Generalmente i link in uscita verso siti esterni servono per citare una fonte oppure per rimandare a un articolo scritto da qualcun'altro. Se vogliamo ad esempio linkare a una pagina di Wikipedia, potremmo inserire il link normalmente senza effettuare altre azioni. In questo caso, il link verrà scansionato dal motore di ricerca (con il crawler) e il sito web di Wikipedia sarà associato al nostro sito, quindi noi diventeremo il "referral" verso il sito esterno e gli forniremo un "backlink" gratuito.

Se invece preferiamo che il sito di destinazione non venga associato a noi in alcun modo, ad esempio un blog al quale non vogliamo dare un "backlink", possiamo aggiungere al link (tag a href dell'html) l'attributo rel="nofollow".

Secondo la guida "Qualificare i tuoi link in uscita per Google" ci sono alcuni valori importanti per l'attributo "rel" da tenere in considerazione:

  • nofollow serve per indicare al motore di ricerca di "non seguire" il link in uscita e quindi evitare che il nostro sito web fornisca un backlink gratuito al sito di destinazione;
  • ugc evidenzia i link a contenuti generati dagli utenti, ad esempio post e commenti di un forum o di un blog;
  • sponsored segnala quei link che rimandano a degli annunci pubblicitari sponsorizzati da altre aziende;
  • noindex, noi aggiungiamo anche questo, perchè possiamo utilizzarlo per dire al motore di ricerca di non indicizzare una certa pagina, cioè di non farla apparire nei propri risultati di ricerca. Ovviamente la strada migliore per fare questo è di utilizzare il file robots.txt o, ancora meglio, il meta tag "robots".

Ora che sai come migliorare i contenuti del tuo sito web potrai puntare alle prime posizioni dei risultati di ricerca! Attenzione però a chi ti garantisce i primi posti su Google, molto spesso vogliono solo venderti facili illusioni. Affidati invece a dei professionisti per trovare la soluzione migliore per il tuo business.

Strumenti utili: Google Search Console

La Search Console di Google è sicuramente lo strumento migliore da cui partire per migliorare il ranking del nostro sito web.

Rendimento nei risultati di ricerca

Il rapporto sul "Rendimento nei risultati di ricerca" ci può indicare quali sono i periodi che ci hanno portato più visite tramite Google (con le parole chiave cercate dagli utenti che hanno generato un risultato di ricerca che rimanda al nostro sito web). Possiamo anche vedere quali sono le query più ricercate, ovvero le parole chiave più usate dagli utenti per trovarci.

Statistiche di scansione

Possiamo anche vedere quanto spesso il crawler di Google visita il nostro sito web tramite lo strumento "Statistiche di scansione". Utile per capire se per qualche motivo (cattive performance o mancata indicizzazione) Googlebot sta evitando di farci visita.

Gestione dei parametri negli URL

Lo strumento "Parametri URL" ci permette di definire quali parametri in GET vengono utilizzati nel nostro sito e come Google dovrebbe interpretarli. Ad esempio potremmo specificare che per un URL come "prodotti.php?categoria=lampade&luce=led&cerca=true" il parametro "cerca=true" non ci interessa perché arriva da un click sul "submit" di un form di ricerca, quindi non vogliamo tenerne conto in termini di indicizzazione.

Attenzione però ad usare questo strumento perché potremmo penalizzare il posizionamento del nostro sito web. È sicuramente utile la lettura della guida di Google "Impedire la scansione di contenuti duplicati con parametri".

Conclusioni

Con queste indicazioni possiamo migliorare l'indicizzazione del nostro sito web. Sono operazioni che richiedono tempo e impegno, ma nel medio e lungo periodo portano ottimi risultati.

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